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Ho conosciuto Alessandro nel Luglio 2008 al primo dei due Corsi di Alpinismo che avremmo frequentato assieme nella splendida conca dell'Alpe Pedriola, in territorio macugnaghese, ai piedi della più himalayana delle pareti alpine europee: la Est del Monte Rosa. Eravamo una quindicina di allievi, io ero uno dei più grandi, Alessandro, coi suoi 18 anni era uno dei più giovani.
Ricordo il suo appetito formidabile quando si rientrava al Rifugio Zamboni Zappa per cena dopo una giornata di addestramento: non si salvava nulla e nulla veniva portato indietro, pensava Alessandro a finire il tutto. Era senza fondo.
Che fosse giovane l'ho già detto, ma già allora era molto posato, riflessivo, empatico e disponibile coi compagni, attento alle spiegazioni dei nostri Istruttori e diligente nella esecuzione delle attività oggetto del Corso.
Un episodio con Alessandro come protagonista mi ha colpito in modo particolare.
L'anno successivo, era il 2009, ci siamo entrambi iscritti al Corso di alpinismo di livello superiore, sempre col Club dei 4000 di Macugnaga. Avevamo nel frattempo accumulato un po' di esperienza ed avevamo già al nostro attivo qualche 4.000. Ma non avevamo mai ancora avuto alcun inconveniente o incidente alpinistico.
Quel giorno la Guida Alpina che ci faceva da istruttore, Fabio Iacchini, ha portato 3 allievi a fare la Via dei Balossi, 300 metri di sviluppo con difficoltà 5c - 5b. Gli allievi erano: lo scrivente, Alessandro e Paul Sales, un francese di 30-40 anni.
Fabio mi prese con sé, ero il meno forte e l'ho fatta tutta da secondo, mentre diede un'altra corda ad Alessandro e Paul che si legarono insieme e si alternarono da primo di cordata.
In un passaggio un po' più impegnativo degli altri, a causa della roccia particolarmente sdrucciolevole, Alessandro che in quel tiro progrediva da secondo, scivolò picchiando diverse parti del corpo e procurandosi abrasioni che subito sanguinarono, e rimanendo appeso. Fu questione di un attimo, si fece subito forza e tornò ad essere padrone della situazione, senza strepito, senza clamore, senza un grido, con molta tranquillità.
Quando ci ricongiungemmo in cima alla Battisti, mi spiegò che aveva capito che doveva reagire subito intanto che i traumi erano come anestetizzati dall'adrenalina, che se avesse aspettato magari la paura ed il dolore gli avrebbero impedito di portare a termine l'ascensione. Mi colpì la calma di quel ragazzo di 19 anni, che già allora si muoveva con disinvoltura su roccia, su ghiaccio, sul misto.
Ecco, Alessandro è così, calmo, padrone della situazione, viene naturale affidarsi a lui, come poi ho fatto qualche volta negli anni successivi. Ora è anche competente perché sta crescendo culturalmente, buon conoscitore del territorio, entusiasta, ancora più maturo e sempre più trainante.
Consiglierei a chiunque di affidarsi ad Alessandro come Guida e raccomanderei di approfittare della sua compagnia per ascoltarlo attentamente mentre racconta, spiega e così facendo trasmette quella sua passione per la montagna che è diventata per lui stile di vita.
Alpe Pedriola, alta valle Anzasca, Luglio 2008
Un professionista si distingue nel momento in cui, grazie alla sua competenza, è in grado di risolvere un problema.
Nel mio caso, dopo molti anni in cui non sono riuscito ad andare in montagna, la guida Alessandro Previdi, è stato in grado di prepararmi in pochi mesi psicologicamente ed atleticamente a compiere un percorso che ha soddisfatto in pieno la mia voglia di camminare.
Ricordo ancora quel momento di approccio all'ultimo tratto per raggiungere la cima. Potevo scegliere se passare dal tracciato più "standard" o da un versante, sicuro, ma meno conosciuto. Ebbene, solo una guida esperta e preparata è in grado di farti vivere con stupore la gioia di raggiungere una vetta, facendoti superare i tuoi limiti.
Cima del Verrosso 2444m., val Bognanco, Agosto 2018
Con Alessandro è iniziata una collaborazione molto positiva, insieme a lui, già più esperto dei sentieri, con la Meteo Live Vco e CNR Verbania, abbiamo raggiunto diversi ghiacciai dell'Ossola per prenderne le misure GPS e fotografiche sullo stato attuale.
Lunghe camminate in compagnia di Alessandro sono piacevoli, le discussioni a tratti lasciano il giusto spazio a momenti di silenzio estasiati da paesaggi meravigliosi.
Di Alessandro la cosa che più mi ha stupito, in bene, è la voglia di fare, determinato verso i suoi target.
Lo consiglio come Guida... anche per la prossima stagione glaciologica
Lago dei Sabbioni, alta val Formazza, Settembre 2018
Ho avuto la fortuna di conoscere l'attività di Alessandro fin da quando era un'idea e ho capito subito che questa attività avrebbe avuto futuro perché Alessandro ci crede davvero e mette passione e impegno in tutto quello che fa.
Consiglio Alessandro come Guida perché riesce a capire quali sono gli obiettivi delle persone e sa come rendere divertente anche un percorso impegnativo.
Lo consiglio perché in base al gruppo di persone con cui si rapporta capisce il loro livello di esperienza in Montagna e in base a quello pianifica l'escursione più adatta.
Punta dei Camosci 3044m., alta val Formazza, Agosto 2016
Passato un week end favoloso a spasso tra le Dolomiti con Alessandro che stava perlustrando la futura zona di scuola per la preparazione all'esame di Guida.
I panorami erano stupendi e la compagnia ottima.
Il primo giorno di trekking ho avuto delle difficoltà di non poco conto verso la fine del percorso dovute a crampi ripetuti in una fase del percorso non del tutto semplice.
In quella situazione Alessandro mi ha dato una mano e mi è stato vicino con pazienza come si addice ad un'ottima guida e compagno di viaggio in montagna.
Ha organizzato il percorso in maniera ottima (forse sopravvalutando un po' le mie capacità) e precisa.
Con lui si vive la montagna.
L'esperienza seppur faticosa è stata profondamente formativa per conoscere me stesso e i miei limiti.
Lo ringrazio tanto per questo.
Il secondo giorno nessun problema ed è stata una bellissima giornata di trekking!
Grazie Ale
Civetta – Pelmo, Ottobre 2017
Dopo tanto tempo che non facevo una gita in montagna abbiamo deciso di organizzare la gita allo Zamboni, una meta non impegnativa perché da tempo non andavo più a camminare in montagna, ma avevo voglia di rivivere questa esperienza. La camminata per raggiungere la meta non è faticosa, ma il cammino risveglia la mente e ti permette di vivere nel presente connesso con la natura, ascoltando i rumori e sentendo i profumi che ti circondano, ammirando ogni cosa, dimenticandoti dello stress della vita quotidiana. Impari ad ascoltare il tuo corpo e a sentire di cosa ha bisogno passo dopo passo, cosa che a volte invece ci dimentichiamo di fare nella corsa giornaliera della vita.
Consiglio Alessandro perché è una persona paziente che sa comprendere il potenziale di ognuno di noi, ti spinge a fare di più, ma non ti obbliga a raggiungere obiettivi che nella tua ottica consideri impossibili, ti lascia il tempo ed eventualmente sarai tu a dire che sei pronto per raggiungere la cima e superare te stesso!
Rifugio Zamboni 2070m., conca dell’alpe Pedriola, Agosto 2017
Sono un frequentatore della montagna d'inverno per sciare e d'estate per fare un po' di trekking, andavo con l'idea di vedere qualche paesaggio e scattare qualche foto per impostarla sui social niente di più.
Ma da quando ho conosciuto Alessandro mi ha fatto cambiare prospettiva nel vedere la montagna, come una risorsa di energia per il nostro corpo per la nostra mente e per il nostro spirito.
Mi ha sempre spiegato in ogni dettaglio forma colore i piccoli angoli e le cose che si trovano lungo la passeggiata che fino a ieri sembravano banali ma con lui ti fa capire il perché sono lì e da dove noi uomini arriviamo come se tutto anche il più piccolo sassolino ha un ruolo in questo universo.
Mi rende la camminata molto più semplice, più fluida, più divertente e più interessante/esplorativa.
Quando mi porta a scoprire le bellezze dell'Ossola riesco ad essere tutt'uno con la natura da dimenticare la solita routine di casa e lasciare lo stress.
È bravo fare rinascere la storia di quello che è successo tanti anni fa in quel sentiero, valle, montagna che i nostri "nonni" hanno vissuto, hanno combattuto, hanno lavorato per essere quello che siamo ora.
Ricordo sempre quel giorno che arrivammo ai piedi del versante est del Monterosa, io abituato alle dolomiti rimani impresso della maestà, potenza, grandezza e bellezza di questa montagna, ci fermammo sopra ad un grande masso per ammirarla in silenzio, in quel momento mi insegnò che oltre a vedere si può ascoltare la montagna, un momento di pace che non ricordo mai di avere avuto quella sensazione, stavo bene sentivo il mio corpo perfettamente pieno di energia e pensai che andiamo in cerca di complicarci la vita per stare meglio quando basta arrivare su queste magnifiche montagne della val d'Ossola.
Ora anche se abito distante quando vedo i post della pagina Natural Mind mi fa ricordare quei magnifici momento quelle magnifiche montagne per stare ancora meglio durante la giornata!
Ghiacciaio del Belvedere, Luglio 2017.
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